Prati secchi

I prati e i pascoli secchi sono ambienti forgiati dallo sfruttamento agricolo estremamente ricchi di specie. La Confederazione ha iscritto le superfici più pregevoli in un apposito inventario. Dal 1900 è scomparso circa il 95 per cento dei prati e pascoli secchi svizzeri. Per contrastare il continuo calo - di questi spazi vitali, il Consiglio federale ha inserito i prati e i pascoli secchi di importanza nazionale (TWW) in un inventario di cui all'articolo 18a della legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio (LPN). L'inventario conta 3000 oggetti, che corrispondono complessivamente allo 0,5 per cento della superficie nazionale. I prati e pascoli secchi d’importanza nazionale sono stati rivisti a partire dal 2012 in collaborazione tra Confederazione e i cantoni. La revisione, approvata nella seduta del 29 settembre 2017 dal Consiglio federale, è entrata in vigore il 1° novembre 2017. Fonte UFAM

Falciati una volta all’anno, questi prati sono anche utilizzati come pascolo per brevi periodi. Sono quindi caratterizzati da una grande biodiversità: il suolo povero di nutrimenti offre un habitat naturale per numerose piante che sopravvivono solamente in ambienti di questo tipo. Da queste piante, poi, dipendono numerosissime specie indigene di farfalle, cavallette, api selvatiche e uccelli. Se un prato lavorato in maniera intensiva non conta più di venti specie, un prato secco ne ha quattro volte di più! 

Sfortunatamente questi rifugi naturali scompaiono sempre più. In Svizzera abbiamo perso il 90% dei prati secchi. Per colpa dei fertilizzanti, la maggior parte sono divenuti prati “grassi” più produttivi, ma più poveri da un punto di vista ecologico. Sovente vengono risparmiati solo i prati particolarmente ripidi e difficilmente accessibili. Nel momento in cui non vengono più sfruttati però, sono inglobati nel sottobosco e con il tempo si trasformeranno in foresta, comportando così una perdita delle specie rare tipiche di quei luoghi.

Monte Generoso

Il WWF, nell'ambito della sua attività all'interno dell'Alleanza Territorio e Biodiversità si è occupata dei prati secchi del monte Generoso, caratterizzati dalla loro grande biodiversità. Il WWF si impegna concretamente affianco alla popolazione, per preservaree conservare questi tesori tipici della regione e a garantire la preservazione della flora, della fauna e dei territori stessi a lungo termine.
Negli ultimi anni, in Val Mara, il WWF ha riaperto prati secchi di importanza nazionale per una superficie pari a 11.96 ha, con la collaborazione del Cantone. Questo ha permesso di rivalorizzare i comuni di Arogno e di Rovio e di sottolineare la bellezza dei loro prati secchi. Da allora, vi hanno avuto luogo escursioni, serate ludiche ed esposizioni, è stato creato un gioco “memory” sulle specie autoctone e gli allievi delle scuole dell’infanzia e primarie hanno sviluppato un giardino per la biodiversità. Gli abitanti di Arogno e Rovio hanno ribattezzato la loro regione “la valle sempre in fiore”, dimostrando quanto tengano ai prati secchi e al loro valore.

Non solo Val Mara

L’esempio della Val Mara dimostra che la tendenza può essere invertita. Gli abitanti approfittano nuovamente di paesaggi che offrono i prati secchi e beneficiano del turismo. C’è però ancora molto da fare. I potenziali prati secchi, infatti, non sono solamente sul Monte Generoso, bensì anche nel resto del Ticino.Il WWF ha così deciso di ampliare l'area di intervento e di non limitarsi al Monte Generoso. Per questo motivo ha deciso di collaborare con la Società Cacciatori del Mendrisiotto nell'ambito del progetto "Nuove radure sul Poncione di Arzo per la biodiversità" che concerne la valorizzazione ed al recupero di habitat per la conservazione di specie floristiche prioritarie, come gladiolo piemontese.

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