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LE CAVE, SIMBIOSI FRA NATURA ED ECONOMIA

Dalla newsletter di Natura & Economia, un interessante articolo sulla relazione esistente tra le cave di estrazione e la flora e la fauna locali

La Fondazione Natura & Economia ha certificato 114 cave di estrazione, per un’area naturalistica complessiva di 8.5 Mio di m2. Sono aree dotate di ambienti naturali creati tramite le attività di estrazione, luoghi sorprendenti , in cui a ben guardare c’è molta qualità. I gestori sono affigliati all’Associazione Svizzera dell’Industria degli Inerti e del Calcestruzzo ASIC (www.fskb.ch), che offre le necessarie consulenze tecniche. Nella Svizzera italiana gode del label di qualità della Fondazione Natura & Economia la Cava Alfredo Polti ad Arvigo in Valle Calanca.
Pareti rocciose, sporgenze, depositi di materiale di scavo, pozze, bacini di decantazione, canali di drenaggio, piste, è il quadro delle cave di estrazione, paesaggi nudi e a volte desolati. Tuttavia, se gestite con cura, offrono un interessantissimo mosaico di ambienti seminaturali, ecosistemi luminosi e aperti, paragonabili ai greti, accanto a biotopi umidi. Sono unità transitorie, dinamiche, si spostano in funzione delle attività estrattive. È necessario adottare alcune precauzioni, senza tuttavia andare a finire in chissà quali complicazioni. I cavisti, stivali su terra, al riparo dalle burocrazie, possono dare del loro. Presentiamo di seguito due casi: una cava di montagna, dalla tipologia comune al Sud delle Alpi, e un secondo oggetto, caratteristico per l’Altopiano svizzero.
In cave gestite naturalisticamente troviamo molti anfibi. Le singole specie possono essere favorite con misure mirate, il rospo ostetrico, la rana agile, i tritoni. I bacini di sedimentazione sono ad esem-pio ambienti adatti al rospo ostetrico e alla rana verde, le pozze alimentate da falda acquifera piacciono al tritone punteggiato e alla raganella. Il rospo calamita predilige pozze poco profonde e soleggiate. www.karch.ch (promuovere anfibi/cave pietra e ghiaia)

LA CAVA ALFREDO POLTI NEL PARCO NATURALE VAL CALANCA
Uno dei file rouge della cava Polti è la natura (www.alfredopolti.ch). Da anni parte delle aree di estrazione e lavorazione del gneiss sono riservate alla fauna e flora indigene. Annualmente si interviene ad arginare le piante neofite invasi-ve, avvalendosi del Servizio civile. Quest’anno la cava ha otte-nuto il Certificato della Fondazione. Vanno a credito dei gesto-ri l’impegno di informare la popolazione e le collaborazioni con il Parco naturale regionale Val Calanca.
La cava presenta vegetazione ruderale in area di deposito della ditta con presenza di tossilagine comune, specie pioniera che cresce su suoli grezzi, ammasso di legna disposto su un gradino della cava., importante struttura a favore della biodiversità e una pozza creata per gli anfibi.

LA CAVA COMUNALE DI BALLWIL (LU), FULCRO DI BIODIVERSITÀ
È una caratteristica cava dell’Altopiano, anch’essa certificata (www.ballwil.ch). Sul fondo il fronte di scavo, a sinistra la scarpata di riempimento della cava, che riporterà il paesaggio alla fisionomia ori-ginaria. Verdeggianti le aree naturalistiche. Negli anni vengono spostate a dipendenza delle attività estrattive. Prima di rimuovere un’area umida se ne crea una nuova in luogo desiderato; le due unità coesisteranno per alcuni anni. Gli anfibi migreran-no dall’una all’altra. I civilisti estirpano le piante invasive. Si offrono escursioni per la popolazione. Possiamo ammirare un ambiente umido creato a lato di una pista in cui cresce la bella lisca maggiore. In inverno il solco viene riscavato, riportando il biotopo a uno stadio ini-ziale, in estate si procede contro le neofite. Sono presenti anche massi quale struttura per la fauna e anche sostegno di una pista di cantiere.