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È uscita la newsletter di PhaenoNet di GLOBE Svizzera. Ecco le notizie principali

Quando comincia la primavera? Come fanno le piante a sapere quand'è il momento di svegliarsi dal letargo? Cosa c'è da osservare attualmente?

Quando comincia la primavera?

La primavera astro­no­mica coin­cide con l'equi­nozio di prima­vera, alle nostre latitu­dini fra il 20 e il 21 marzo. Per la meteoro­logia la prima­vera inizia al primo di marzo. In feno­logia si distin­guono tre fasi prima­verili.

L'annuncio di primavera s'avvia con la fioritura di bucaneve e nocciolo. A basse quote, dove i noccioli hanno già iniziato a fiorire, dal punto di vista fenologico l'inverno è terminato. Da notare l'effetto dei mutamenti climatici sul calendario fenologico. All'annuncio di primavera segue la prima primavera, che inizia con la fioritura della forsizia e lo spuntare delle foglie dell'uva spina. L'ultima fase della primavera è la piena primavera, che si apre con la fioritura del melo.

Ogni anno Meteo­Svizzera calcola un indice di prima­vera che mostra il momento dello svi­luppo della vege­ta­zione prima­verile come devia­zione del numero di giorni rispetto alla media del pe­rio­do 1991-2020 e si basa su osser­va­zioni in 160 stazioni distri­buite su tutto il terri­torio svizze­ro. Questo indice deter­mi­nato annual­mente riassu­me le fasi feno­lo­giche di prima­vera. Poiché la tempe­ratura è un fattore cen­trale per lo svi­luppo delle piante, l'indice di prima­vera si presta come misura per le con­se­guenze dei muta­menti clima­tici sulla vege­ta­zione.

Fonte: scnat sapere e MeteoSvizzera

Come fanno le piante a sapere quand'è il momento di svegliarsi dal letargo?

Quando le giornate s'allungano e il tempo diventa più caldo, è giunta la primavera. Ma come sanno le piante che è primavera e dunque è ora di fiorire? Le piante deter­mi­nano il mo­mento giusto per la fio­ri­tura dalla tempe­ratura am­bien­tale, dalla durata del giorno oppure da una com­bi­nazione di questi due fattori.

Da tempo si sa come le piante misu­rano la durata del giorno. Ciò avviene so­prattut­to attra­verso spe­ciali proteine presenti nelle foglie, i fitocromi. I fito­cromi fun­zio­nano come una specie di inter­rut­tore mole­colare che può tro­varsi in uno stato atti­vo oppure inatti­vo. I fito­cromi ven­gono atti­vati o inatti­vati a seconda della lungh­ezza d'onda della luce e in tal modo go­ver­nano diversi processi nelle piante.

La ricerca di un sensore per la tempe­ratura fu molto più diffi­cile rispetto a quella di un ricet­tore per la luce. Per quest'ultimo è suffi­ciente stu­diare solo quelle mole­cole in grado di assor­bire deter­minate lun­ghezze d'onda. Ma poiché la tempe­ratura è una ca­ratteris­tica del moto mole­colare, in prin­ci­pio ogni mole­cola si presta come sensore per la tempe­ra­tura. Così negli ultimi anni si sono sco­perte diverse vie attra­verso le quali le piante perce­pis­cono la loro tempe­ratu­ra ambien­tale: ciò avviene con mRNA e prioni* e in parte anche attra­verso i fito­cromi.

È compren­sibile che ci siano diverse vie attra­verso cui le piante s'infor­mano sul loro ambiente. Legate come sono alla loro posi­zione, esse devono essere in grado di adattar­si alle condi­zioni di tempe­ra­tura, luce e acqua presenti sul posto. Nel corso dell'evolu­zione le piante hanno svi­luppa­to stra­tegie per cono­scere al meglio il loro ambiente circo­stante, per imma­gazzi­nare queste informa­zioni e per adat­tare il loro sviluppo alle future condi­zioni di crescita. Eventi estremi, quali periodi di calura e siccità e il rapido pro­cedere dei muta­menti cli­matici pongono le piante di fronte a sfide non su­pera­bili da ogni specie. Mentre le oppor­tu­niste sono in grado di adattare le loro stra­tegie, le specia­liste sparis­cono dal loro habitat e, per esempio, attra­verso i semi si tras­feris­cono a quote più elevate.

Fonte: Pflanzenforschung.de

*I prioni sono proteine che possono esistere in una variante normale e in una patogena. La variante patogena può causare malattie come, per esempio, la BSE dei bovini (Bovine Spongiform Encephalopathy) nota nell'uomo come malattia di Creutzfeldt-Jakob. 

 

Cosa c'è da osservare attualmente?

Già fioriscono i primi noccioli: l'anno di osser­vazione 2022 è iniziato! Presto fioriranno anche altre piante a fio­ri­tura precoce, come la farfara. Queste piante infatti ne­cessi­tano sol­tanto di un paio di giorni (e notti) caldi per ris­vegliar­si dal loro letargo.

Grazie alle vostre osser­va­zioni, gli scien­ziati possono trarre interes­san­ti con­clu­sioni sulla dipen­den­za dalla tempe­ra­tura delle piante a fiori­tura precoce o sulle conse­guenze di deter­mi­nati feno­meni meteo­rolo­gici. Contri­buite perciò anche nel 2022 alla crea­zio­ne di una grande quantità di dati!