Noce

noce (I); nos (DI); noye (F); nut (In); nuz (S); Kerne (T)
Junglans regia L. (Juglandaceae)

Il frutto della memoria
Il noce ha origini in Asia, da dove raggiunse dapprima la Grecia e poi l’Italia e gli altri Paesi Europei. Dove sono tutt’oggi presenti innumerevoli varietà. Come mostra la collezione varietale presente in Canton Turgovia, dove Heinrich Gubler custodisce oltre 300 varietà, sia indigene che internazionali. Se ne trovano piccole come un cinque centesimi e grandi quasi come un pugno di una mano. Nell’assortimento, anche noci dal cuore rosso (eletto frutto dell’anno del 2013 ), originarie dalla valle del Danubio, tra l’Austria e la repubblica Ceca. Nelle nostre campagne il noce ha da sempre rivestito un ruolo molto importante e lasciato segni indelebili nella memoria infantile di molti. La raccolta delle noci conquista tutti, lasciando le sue tracce… portando alla colorazione bruno-nerastro delle piccole mani impazienti, dovuta alla presenza di tannino nel mallo verde ancora fresco. Una sostanza largamente impiegata per colorare di bruno i tessuti.

Albero
Grande albero, che può raggiungere 25-30 metri di altezza e un tronco di 2-3 metri di circonferenza. La corteccia è color grigio chiaro, screpolata con la vecchiaia. Non ama la potatura. Il suo legno è considerato pregiato per durezza e bellezza.

Foglie
Grandi, imparipennate, ossia formate da più foglioline disposte sul medesimo asse, in numero dispari (5-7-9). Le singole foglioline sono ovali, liscie, portate da un brevissimo picciolo. Se stropicciate, emanano un odore intenso e caratteristico.

Fiori
Fioritura ad aprile-maggio, timida e curiosa. Timida perché i fiori sono poco appariscenti, curiosa perché una pianta porta fiori femminili e maschili separati. Quelli femminili, pistilliferi, crescono a 2 o 4 sui rami dell’anno, e una volta fecondati danno origine ai frutti. I fiori maschili, staminiferi, crescono sul legno di due anni e formano degli amenti. Strutture pendule che mosse dal vento, rilasciano il polline e rendono possibile l’impollinazione.

Frutto
Autunnale (settembre-ottobre). Drupa verde, sferico-ovoide, costituita di una polpa esterna verde, il mallo, da un nocciolo o guscio bivalve al cui interno è custodito il seme, il gheriglio. A differenza di altre drupe, la parte commestibile non è la polpa bensì il seme. I frutti, raccolti tramite bacchiatura (scuotimento delle fronde), sono, infatti, fatti seccare qualche giorno per essere liberati dal mallo ed essere pronti al consumo. In media un albero può produrre 2 quintali di frutti.

Notizie per il palato
Il consumo delle noci è un toccasana. I suoi semi hanno, infatti, un grande valore nutritivo. Contengono molte vitamine e sostanze minerali. Inoltre, contengono 60-70% di lipidi, corpi grassi che non fanno ingrassare. Per l’analogia tra seme e cervello , il suo consumo è da sempre stato ritenuto benefico per questo organo; per curare ferite al capo, mal di testa, malattie mentali e attacchi di epilessia.  Oggi studi scientifici attestano che aiuti anche alla concentrazione e alla memoria.  In Ticino si era soliti raccogliere le noci verdi il 24 giugno, giorno di San Giovanni, per produrre il nocino, liquore chiamato anche ratafià.

Le specie piantumate

Melo
01. Bella di bosco
02. Calvilla di danzica
03. Calvilla rossa d'autunno
04. Mela campana
05. Pom rossin
06. Porgnec
07. Renetta champagne
08. Renetta grigia del Tirolo
09. Rosa di Berna
10. Sant'anna rossa
11. Verdesa

Pero
12. Abate Fetel
13. Buona Luisa (attualmente non a dimora)
14. Conference
15. Kaiser Alexander
16. Moscatellino
17. Per büter
18. Per de Sant’ana
19. Per rügin
20. Spadoncina

Prugno
21. Regina Claudia verde
22. Regina Claudia D’althan
23. Damaschina gialla
24. Mirabelle de Nancy

Mirabolano
25. Mirabolano

Biricoccolo
26. Biricoccolo

Pesco
27. Precoce bianca
28. Bianca tardiva

Ciliegio
29. Bigarreau Burlat
30. Bigarreau Morceau
31. Merchant (Bigarreau)
32. Noir di Meched
33. Graffione rosa
34. Ciliegio di San Pietro

Amarena
35. Amarena Reale

Noce
36. Noce

Corniolo
37. Corniolo